Catalogo

Argentieri, Gemmari e Orafi d’Italia

 

Costantino G. Bulgari

 

Argentieri, Gemmari e Orafi d’Italia

Parte terza Marche/Romagna

 

Pagine: 500 – Testo italiano – 1° Premio Nazionale Carlo Magnani Pagine d’Oro
Illustrazioni: 18 a colori – 950 in b/n
Rilegatura: cartonato
ISBN:
Disponibilità: esaurito

 

Categoria:
Descrizione

Argentieri, Gemmari e Orafi d’Italia

 

Opera in sei volumi curata nel corso di circa dieci anni dagli editori Palombi, Bozzi e Del Turco:
Parte prima: Roma, 3 volumi.
Parte seconda: Lazio e Umbria, 1 volume.
Parte terza: Marche e Romagna, 1 volume.
Parte quarta: Emilia, 1 volume.
In questa edizione, a cura della Ugo Bozzi Editore e compresa in un unico volume, le Marche e la Romagna vengono presentate attraverso l’attività degli orefici che qui furono operosi.
Come per gli altri volumi della serie, anche in questo caso la trattazione si articola per regioni e città, catalogate in ordine alfabetico. Di ciascun centro, inoltre, l’autore affronta preliminarmente la storia degli ordinamenti, la serie dei bolli e dei bollatori locali e un repertorio degli artefici attivi, con la riproduzione dei marchi personali.
Le due regioni, rispetto alle altre trattate nei precedenti volumi, mostrano maggiore autonomia nei confronti di Roma, sia perché più lontane, sia perché entrate a far parte dello Stato Pontificio in circostanze diverse e in tempi successivi, avendo già leggi proprie e consuetudini sedimentate. Bulgari, del resto, individua molte influenze derivanti dagli Abruzzi, dalla Dalmazia attraverso l’Adriatico, e dal Veneto. Pur tuttavia, l’argenteria delle province non può certo competere per qualità e quantità con quella romana; gli artefici più abili, infatti, erano soliti trasferirsi a Roma, dove venivano commissionati i lavori più impegnativi; all’attività locale restava spesso solo la produzione meno rilevante destinata ai notabili del luogo, agli artigiani e ai contadini, produzione di provincia che tuttavia riflette in modo più spiccato il colore del costume locale. Non sono tuttavia mancati in tali aree periferiche alcuni grandi nomi: uomini che, per amore di libertà o per altri motivi, restarono nel loro Paese e tradussero nelle loro opere il vigore incontaminato della loro terra. Valga per tutti l’esempio di Pietro Vannini di Ascoli, autore attivo durante il XV secolo.

 

This work in six volumes, produced over the course of a decade by the publishers Palombi, Bozzi and Del Turco consists of:
Part one: Roma – III volumes.
Part two: Lazio e Umbria – I volume.
Part three: Marche e Romagna – I volume.
Part four: Emilia – I volume.
Published by Ugo Bozzi Editore, this single volume work, the third part of the study Argentieri, Gemmari e Orafi D’Italia focuses on the greater and lesser centres of goldsmith’s activity, in the regions of Marche and Romagna. Compared to Rome, these regions reflect greater autonomy than the others surveyed, both because they were more distant from the Papal capital and because their incorporation into the Papal States occurred at different times and under different circumstances, to the regions previously discussed, resulting in their preservation of existing laws and customs. The work of provincial silversmiths could not compete in quantity or quality with that of Rome: the best craftsmen moved to Rome where the most sophisticated commissions were to be obtained, while local artisans were left to execute lesser works for local notables, craftspeople and farmers; even though such provincial production is of minor category, it significantly reveals many colourful local customs. Never-the-less, a few exalted great names were also to be found in the provinces: artists who for love of freedom or for other reasons chose to remain in their home towns, translating the uncontaminated vigour of their territories in to their work. A single representative example of such men is the fifteenth century master, Pietro Vannini of Ascoli.