Catalogo

Francesco Solimena
(1657-1747)

€ 320,00

 

A cura di Nicola Spinosa

 

Francesco Solimena (1657-1747)

e le Arti a Napoli

opera in due volumi

 

Pagine: oltre 1.100
Illustrazioni: 400 a colori / 600 bianco e nero
Rilegatura: cartonato con cofanetto
ISBN: 978-88-7003-060-0
Disponibilità: disponibile

 

Descrizione

Francesco Solimena (1657-1747)

 

DETTAGLIO VOLUME I: dedicato al catalogo ragionato dei dipinti di Solimena (Nicola Spinosa); indici dei nomi e dei luoghi

DETTAGLIO VOLUME II: dedicato al catalogo ragionato dei disegni di Solimena (Cristiana Romalli); con saggi sull’architettura (Leonardo Di Mauro), sulla scultura e le arti decorative (Gian Giotto Borrelli), su Solimena illustratore (Lorella Starita) e sulla musica al tempo di Solimena (Dinko Fabris); regesto su Solimena pittore a cura di Tiziana La Marca; Bibliografia generale relativa ad entrambi i volumi; indici dei nomi e dei luoghi

Il contributo di Nicola Spinosa su Bernardo Cavallino, con un saggio sul pittore e le sue relazioni con l’ambiente circostante, dagli anni della formazione giovanile in area naturalista, a contatto con Jusepe de Ribera, il Maestro dell’Annuncio ai pastori e Aniello Falcone, al tempo della piena e avanzata maturità, con riflessi delle tendenze di alcuni francesi a Roma (da Simone Vouet a Nicolas Poussin), seguito da schede critiche delle sue opere, indicative delle diverse e successive fasi della sua attività, si estende, inoltre, anche all’esame della produzione di alcuni pittori che, da Andrea Vaccaro ad Antonio De Bellis, attivi a Napoli negli stessi anni di Cavallino, ne avvertirono, ne accolsero o ne rielaborarono orientamenti estetici e scelte stilistiche, al punto da essere talvolta anche confusi con lui.

All’esame della produzione pittorica di Cavallino e degli altri esponenti della presunta ‘cerchia’ cavalliniana condotto da Nicola Spinosa, il volume si avvale anche di un contributo critico sulla loro produzione grafica, affidato a Cristiana Romalli, nota studiosa del disegno italiano soprattutto in età barocca.