Catalogo

Niccolò Maria Pallavicini

 

Stella Rudolph

 

Niccolò Maria Pallavicini

L’ascesa al Tempio della Virtù attraverso il Mecenatismo

 

Pagine: 250
Illustrazioni: 23 a colori – 137 in b/n
Rilegatura: cartonato
ISBN: 88-7003-026-1
Disponibilità: esaurito

 

Categoria:
Descrizione

Niccolò Maria Pallavicini

L’ascesa al Tempio della Virtù attraverso il Mecenatismo

 

Genovese di nascita ma cosmopolita per educazione, il marchese Niccolò Maria Pallavicini (1650-1714) fu banchiere di leggendaria ricchezza e insigne mecenate a Roma; qui, entro la fine del Seicento, egli raccolse una imponente collezione d’arte, segnalata come la più notevole tra quelle del suo tempo. Oltre ai capolavori di Annibale Carracci, Andrea Sacchi, Pietro da Cortona e Claude Lorrain, la quadreria comprendeva centinaia di nature morte (Berentz, Van Vogelaer, Van Tamm), paesaggi (Dughet, Van Bloemen) e dipinti di soggetto storico: opere che rappresentavano le tendenze più aggiornate nell’ambito della pittura romana capeggiata dal suo amico e consigliere Carlo Maratti. Altrettanto celebre era l’arredo del suo palazzo, per la ricchezza delle stoffe genovesi, le sculture di Camillo Rusconi e l’impareggiabile raccolta degli argenti di Giovanni Giardini. I tesori del Pallavicini furono contesi e incamerati nel Settecento dai maggiori collezionisti inglesi e da sovrani quali Federico II di Prussia e Caterina II di Russia, complici gli illustri intermediari dell’epoca (Gavin Hamilton, Anton Raphael Mengs, il Conte Algarotti, Horace Walpole). La storia della formazione e della diaspora della raccolta del Pallavicini è qui ricostruita, per la prima volta, con l’ausilio di un vasto gruppo di documenti inediti, che contribuiscono a fare chiarezza su una personalità eccentrica versata in alchimia e lettere, arcade e prototipo del virtuoso e dilettante alle soglie dell’epoca dei lumi. Si tratta del tassello mancante nella vicenda del mecenatismo romano fra tardobarocco e rococò, che ebbe conseguenze importanti per il collezionismo europeo del Settecento. Il volume è arricchito dalle appendici documentarie, da un apparato illustrativo di opere inedite e altre di cui finora si ignorava la provenienza.